I ragazzi del Liceo alla celebrazione di Dantedì
Oggi pomeriggio, in occasione della seduta del Consiglio Comunale di Faenza, si sono tenute le letture dantesche per la celebrazione del Dantedì dello scorso 25 marzo.
I ragazzi del liceo Torricelli-Ballardini Luca Pozzi (scienze umane), Alessandro Carapia (linguistico), Chiara Dal Piaz (classico), Irene Roncasaglia (scientifico), Artea Calderoni (scienze applicate) e Sara Scardovi (artistico), coadiuvati dalle docenti Giovanna De Filippo e Alessandra Neri hanno letto e commentato passi dalla Commedia di Dante. La lettura si è chiusa con le forti e commoventi parole di Alessandro:
“Proprio come Dante si è fermato a guardare le anime per riflettere sulla sua Italia, così voglio fare io, ma ampliando il mio discorso.
Ci troviamo in un mondo meraviglioso, pieno di diversità e luoghi che non sono più tanto lontani quanto lo erano prima; siamo per certi versi tutti quanti fratelli, e nonostante ciò continuiamo a fare la guerra al nostro vicino di casa, provocando terribili distruzioni, mandando palazzi a fuoco, rendendo bambini orfani e facendo vivere a milioni di persone traumi
irreparabili. Questo è il mondo di oggi, diviso ora come lo era nell’Italia di Dante, e come lui pure io provo rabbia, quasi disgusto, nel vedere che poco è cambiato in settecento anni. Mi rendo conto che la pace eterna e la fratellanza tra gli uomini sono pensieri utopici che sentiamo lontani, ma so anche altrettanto bene che tutti
quanti noi siamo stanchi di combattere, e che un mondo senza confini, unito, e senza più ragioni di scontrarsi è possibile. Ed è solamente quando, tra decine o centinaia d’anni, tutti quanti noi che abitiamo questa terra decideremo di sederci a un
tavolo non più come nemici in cerca di trattative per alimentare il nostro ego, ma come alleati in cerca solo di migliorare le cose, allora e solo allora il mondo potrà finalmente riprendere fiato. E chissà, magari nel mentre discuteremo anche di qualche terzina di Dante”.