Il saluto di Luigi Neri
Alla comunità del Liceo Torricelli-Ballardini
Porgo a tutti il mio più affettuoso saluto. Spero che mi rivedrete comunque in circolazione. Molto probabilmente vi attende un anno scolastico impegnativo, e non è facile prevedere che cosa ci attenderà nei prossimi anni. Cercate di avere le idee chiare. Come tutti, anch’io sono portatore di una mia visione, che è stata da molti condivisa. Ho sempre creduto nel Liceo come impresa culturale, e non ho mai amato la scuola come apparato amministrativo. Libertà, autonomia di giudizio, approfondimento scientifico e culturale, radicamento nella realtà cittadina, capacità di prendere posizione sono state le idee che hanno ispirato la nostra attività, anche se di tutto questo non sempre ci accorgiamo. Io stesso sono rimasto sorpreso nel passare in rassegna la mole delle iniziative da noi messe in cantiere.
Continuo a credere che si debba persistere su questa linea; magari sarà necessario ripensare la nostra identità. Perdonatemi se chiedo che non vada perduto, nonostante l’emergenza che perdura e che rischia di non essere più neppure emergenza, il patrimonio di iniziative da noi fin qui realizzate.
Vorrei suggerire agli insegnanti: difendete l’autonomia; nella scuola autonoma i docenti sono protagonisti, un po’ sono come i cantanti nell’opera lirica (ognuno potrà ora immaginare un proprio personaggio). Al personale, in particolare agli amministrativi, mi sento di dire: lavorate con passione ed entusiasmo, senza cercare sempre e comunque la perfezione, che è impossibile. Ma penso soprattutto agli studenti e mi auguro (quasi ne sono certo) che l’esperienza del Liceo sia per loro decisiva e che acquistino, anche grazie ai loro insegnanti, una vera formazione civile. Tutto il resto, in fondo, è secondario.
Arrivederci a presto
Luigi Neri