Il nodo della Memoria

Il nodo della Memoria

Giulia Griguolo, Alessia Menni, Matilde Pantini, Giada Padovani, Lisa Patuelli, Agnese Sintoni,
Alice Verni, Michela Zama di 5AL, Emma Conti, Francesca Strada di 5BL, Celeste Guerra di 5CL,
coordinate dalle Professoresse Milena Alpi, Beatrice Bandini ed Eleonora Conti
propongono:
Il nodo della Memoria, il filo che ci orienta: cinque stanze per pensare
Martedì 28 gennaio
dalle ore 8 per le classi quinte del Liceo, a turno
dalle 17 per la cittadinanza
Presso il Seminario diocesiano “Pio XII”, Viale Stradone, 30, Faenza

 

Nella Memoria si scopre l’io. La meditazione personale permette di accrescere il contatto col proprio io autentico. Nel flusso della Memoria affiora la profondità della fragilità personale, dei desideri che ci plasmano e dei valori che ci interpellano. Solo nella Memoria della storia degli altri troviamo una via per dare spessore alla nostra storia. La fedeltà a noi stessi è un impegno, non una consapevolezza spontanea. Il Giorno della Memoria non è un automatismo sterile. Ricordare non è solo rendere onore e dignità alle vittime, ma scoprire quale umanità abita il nostro cuore. Noi stessi siamo vincitori e vinti, aguzzini e vittime.
L’itinerario prescelto è rivolto agli studenti del Liceo di Faenza e alla cittadinanza, in occasione delle celebrazioni per il Giorno della Memoria.
La tensione che vorremmo suscitare è rivolta alla crescita di consapevolezza che la Memoria storica è anche Memoria personale in quanto siamo essere storicizzati.
Attraverso la Memoria attingiamo all’io personale e al noi comunitario che si concretizza nella condizione umana.
Vorremmo far sperimentare un’immersione nei vissuti dei deportati tramite letture, immagini, oggetti, suoni e un itinerario che simboleggi il nostro andare e tornare fra gli eventi della storia, meditando.
Pensiamo a questa attività come una sorta di pellegrinaggio mentale ed emotivo nelle testimonianze della Memoria. Una meditazione personale e comunitaria. L’idea che vorremmo attuare è dunque predisporre un percorso di stanze presso le quali i partecipanti si spostano a gruppi. In ognuna delle stanze si troveranno materiali per favorire l’immersione nelle vite degli altri. L’atmosfera sarà necessariamente raccolta e silenziosa.
Il cammino che ci porta ad arrivare al centro di noi stessi passa attraverso stanze che sono come passaggi intermedi verso la propria presa di coscienza e verso la nostra responsabilità. Solo se diciamo il vero sulla storia e su di noi incontriamo la realizzazione della nostra autenticità. La Memoria diventa un filo per procedere nel labirinto del passato, del presente e del futuro, tenendoci ancorati alla nostra origine. La Memoria è il filo che ci impedisce di perderci. Ma la Memoria è anche un nodo, il nodo della complessità, i nodi della dimenticanza o delle falsificazioni o delle negazioni che ci fanno smarrire, togliendoci l’orientamento. La vera libertà di uomini e donne, cittadini e cittadine abita nel riconoscimento della verità storica. Questo itinerario è squisitamente etico, in quanto volto a togliere le pietre dell’indifferenza ignorante e del conformismo dal proprio io, dal proprio noi.
Se vogliamo, possiamo.
Beatrice Bandini, docente Filosofia e Storia Liceo Torricelli-Ballardini